Santa festa dell’Assunta da tutto lo staff di Luci sull’Est!

Santa festa dell’Assunta da tutto lo staff di Luci sull’Est!

“Ave, fulgida rosa, roveto sempre ardente, ave, pianta fiorita dalla stirpe di Iesse. In te vinta è la morte, la schiavitù è redenta, ridonata la pace, aperto il paradiso”: così recita l’inno dei Primi Vespri della solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria.

E davvero questa festa è per tutti noi motivo di gioia, consolazione e speranza, perché ci dice qual è il nostro destino - se vivremo in grazia di Dio -, ovvero la vita eterna!

A tal riguardo, per celebrare al meglio l’Assunzione di Maria, ti offro uno stralcio di una predica di Padre Pio, pronunciata nei primi anni del suo ministero sacerdotale:

«Dopo l’Ascensione di Gesù Cristo al cielo, Maria ardeva continuamente del più vivo desiderio di unirsi a lui. Oh, gli infuocati sospiri, i pietosi gemiti che lei gli indirizzava di continuo perché la richiamasse a sé! Senza il suo divin Figliolo, a lei sembrava di trovarsi nel più duro esilio. Quegli anni in cui dovette restare divisa da lui, furono, per lei, il più lento e penoso martirio. Martirio d’amore che la consumava lentamente.

Ma ecco, finalmente l’ora sospirata è giunta, e Maria sente la voce del suo diletto che la chiama lassù…Però il suo cuore è diviso tra il suo Figlio divino che ha nel cielo e gli altri adottivi che ha sulla terra, che sono gli apostoli. Tenera madre vorrebbe benedirli prima di lasciare la terra. Iddio vuole appagare questo suo desiderio: e in breve tempo gli apostoli, che sono sparsi nelle più svariate parti del mondo a predicare il Vangelo, da mano invisibile vengono trasportati nella modesta casa di Maria. Ella si compiace assai della loro venuta e fa loro palese che sta per andare dal suo Figlio Gesù.

Gli apostoli, all’udire che Maria stava per lasciarli, come fanciulli che stanno per diventare orfani, proruppero in dolorosi lamenti. Maria si fece a consolarli, assicurandoli che non li abbandonava affatto ma che dal cielo avrebbe continuato ad assisterli e ad aiutarli. Essi non la lasciano più un momento. E Maria, ai sospiri che la sollevano verso il cielo, intreccia saggi consigli e parole di conforto che indirizza ai desolati apostoli.

L’amore divino ha raggiunto nel cuore di Maria la massima intensità di modo che non poteva più essere ristretto in creatura mortale. Allora, l’anima beata di Maria, come colomba cui vengono spezzati i lacci, si disciolse dal suo santo corpo e volò nel seno del suo diletto.

Ma Gesù che regna in cielo con l’umanità santissima che aveva preso dalle viscere della Vergine, ha voluto che pure la madre sua, non solo con l’anima ma anche con il corpo si riunisse a lui e dividesse appieno la sua gloria».

Con queste parole auguro a te e a tutti i tuoi cari una santa e serena festa dell’Assunzione!


Didascalia Immagine: Francesco Botticini, Assunzione della Vergine, 1475 ca.
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