Pier Giorgio e Carlo: due innamorati della Madonna

Pier Giorgio e Carlo: due innamorati della Madonna

Domenica saranno canonizzati Pier Giorgio Frassati (1901-1925) e Carlo Acutis (1991-2006).

Due figure straordinarie, modelli per i giovani e in generale per tutti i cattolici laici di oggi, per la loro fede, la loro militanza, la loro vita di preghiera e la loro attenzione ai poveri.

Qui vogliamo ricordare la loro profonda e intensa devozione mariana.

 

Partiamo da Pier Giorgio.

Pier Giorgio Frassati fu terziario domenicano e, da buon figlio di San Domenico, pregava quotidianamente il Santo Rosario e l’Ufficio della Madonna.

Aveva sempre la corona del Rosario con sé e lo pregava ovunque, nelle escursioni in montagna così come in treno, prima di andare a letto e in chiesa, mentre faceva l’adorazione notturna, al capezzale dei morenti e mentre passeggiava per le vie di Torino. Innumerevoli i suoi pellegrinaggi al santuario della Madonna di Oropa (Biella) e le visite alla Consolata di Torino. Pier Giorgio non si vergognava del suo Rosario e della sua fede. Testimoniava il suo amore alla Madonna e il suo essere cattolico pubblicamente, a testa alta, seppur senza affettazioni, ma con la naturalità e la semplicità di un fanciullo.

Nel 1918 si iscrisse alla Confraternita del Rosario e, studiando dai gesuiti, venne ammesso alla Congregazione Mariana. Proprio quell’anno, durante il mese di maggio, ogni lunedì prima di entrare in classe portò un mazzo di rose per l ’altare della Madonna nella cappella.

Sul muro della sua camera, ben in vista, aveva appuntati, trascritti da lui, i versi in cui Dante canta la mediazione universale della Vergine:

Vergine Madre, figlia del tuo Figlio,

Umile e alta più che creatura...

Donna sei tanto grande e tanto vali,

Che qual vuol grazia, ed a te noti ricorre,

Sua disianza vuol volar senz’ali.

 

-  Quanto a Carlo Acutis, sua mamma racconta: Carlo era molto legato alle apparizioni della Madonna a Fatima, diceva che qui la Madonna, nei suoi messaggi ci regala una catechesi completa, a 360°. Guardando a Fatima, infatti, ritroviamo tutta la nostra fede riassunta. Era anche molto devoto ai pastorelli, che considerava come amici veri ed esempi di santità. Carlo diceva che quelle di Fatima sono apparizioni profondamente eucaristiche: esse furono infatti precedute nel 1916 dalle visite dell’Angelo che chiese ai bambini di offrire preghiere e sacrifici in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi e delle indifferenze contro il Santissimo Sacramento. Intenzioni che Carlo, come i pastorelli, fece completamente sue”.

E ancora: Carlo definiva la Madonna ‘l’unica donna della sua vita’ e pregava il Santo Rosario ogni giorno considerandolo ‘l’appuntamento più galante della sua giornata’. Maria, primo Tabernacolo della storia, nonché Tabernacolo perfetto, ‘va imitata in tutte le sue virtù e specialmente – diceva Carlo – nel modo in cui accolse Dio dentro di sé. Anche noi, come Lei, dobbiamo diventare Tabernacoli di Dio!’”.

Preghiamo questi due santi e sforziamoci di imitarli!

 

Attribuzione Immagini:

- Pier Giorgio Frassati in montagna, di Luciana Frassati (1902-2007) - Une vie en image, Pubblico dominio, Wikimedia Commons
- Tomba di Carlo Acutis, Di Dobroš - Opera propria, CC BY-SA 4.0, Wikimedia Commons
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