"L'Inferno, l'Inferno!": il dolore di Santa Giacinta per le anime perdute!

"L'Inferno, l'Inferno!": il dolore di Santa Giacinta per le anime perdute!

Il 20 febbraio ricordiamo Santa Giacinta Marto, la pastorella di Fatima morta in questo stesso giorno del 1920.

Oggi in verità si celebra la memoria liturgica anche di Francesco Marto, che però ricorderemo più particolarmente il prossimo 4 aprile.

Di Giacinta sappiamo che fu la più colpita dalla visione dell’Inferno e delle anime dannate (perché l’Inferno esiste e non è affatto vuoto, a meno che non si voglia dare della bugiarda alla Madonna che lo mostrò ai tre pastorelli di Fatima nel 1917).

Suor Lucia scrisse che la cugina Giacinta, la più piccola dei tre veggenti, “spesso si sedeva e pensierosa cominciava a dire: l’Inferno, l’Inferno! Quanta compassione ho delle anime che ci vanno”.

Per questo Giacinta escogitava sempre qualche stratagemma per fare sacrifici e penitenze al fine di salvare le anime dei peccatori.

Era solita baciare il Crocifisso e dire: Gesù, io ti amo e voglio soffrire molto per amor tuo. Adesso puoi convertire molti peccatori, perché questo sacrificio è molto grande”.

Ebbene, approfittiamo di questo giorno per suggerirti di approfondire le vicende delle apparizioni di Fatima.

Se vuoi conoscere meglio la straordinaria storia di Giacinta, o se vuoi farla conoscere a qualche tuo amico o familiare, puoi richiedere qui il bestseller di Antonio Borelli “Fatima. Messaggio di Tragedia o di speranza?”.

Quando Giacinta entrò in ospedale, colpita dalla febbre spagnola che l’avrebbe condotta alla morte, seppe offrire in maniera davvero eroica tutte le sue atroci sofferenze.  

Tra le sue preghiere, ci piace ricordare questa: “S’io potessi mettere nel cuore di tutti, il fuoco che mi brucia qui nel petto e mi fa amare tanto il Cuore di Gesù e il Cuore di Maria!».

Cerchiamo anche noi, poveri peccatori, di avere questi stessi sentimenti!

 

Attribuzione Immagine: Joshua Benoliel, Wikimedia Commons
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